La soluzione
LA MATERIA PRIMA : IL TERMOFON®
La qualità dell'antico mattone "fatto a mano" è universalmente riconosciuta: è sufficente osservare il perfetto stato di conservazione di antiche strutture risalenti anche a 2000 - 3000 anni fa, sottoposte ad innumerevoli sollecitazioni climatiche, fisiche ecc. Ma perchè il mattone "a mano" possiede queste caratteristiche di durata, resistenza, lavorabilità? Sostanzialmente perchè il mattone antico è un mattone poroso.

Infatti per poter essere lavorato con le mani, l'argilla veniva bagnata con acqua, la sua evaporazione durante l'essicazione lasciava una elevata quantità di micropori, uniformemente distribuiti sulla massa volumica. Con L'avvento dell'industrializzazione della produzione di laterizi, si è passati alla trafilatura di blocchi forati. Questo ha composto l'impossibilità di bagnare l'argilla come un tempo, altrimenti i blicchi forati appena estrusi si sarebbero afflosciati.

La conseguente perdita di porosità, dovuta inoltre anche alla presenza in mattoniera di una pompa di degasaggio, che sottrae l'aria presente all'interno dell'argilla, ha comportato un impoverimento nelle caratteristiche del laterizio. Con il Termofon® la qualità viene ripristinata mediante l'aggiunta nell'impasto di una sottilissima farina di legno, che dopo la cottura scompare completamente lasciando una elevata microporosità diffusa omogeneamente sul laterizio. La farina di legno contribuisce inoltre alla omogenea cottura in tutta la massa volumica.

La farina impiegata per la produzione del Termofon® deriva dalla macinazione degli scarti della prima lavorazione del legno, quindi senza la presenza di collanti, vernici, ecc. La microposità così riottenuta conferisce al Termofon® elevate doti di isolamento termico, permeabilità al vapore, resistenza al gelo e al fuoco, lavorabilità: le stesse caratteristiche del mattone antico!

LA GEOMETRIA INTERNA: LE CAMERE D'ARIA
L'elevato numero di camere d'aria strette, ortogonali al flusso termico, permette di ridurre al minimo la trasmissione di calore che avviene all'interno di un blocco per convezione ed irraggiamento. Per dimostrare l'importanza che riveste lo spessore della camera d'aria ai fini dell'isolamento termico, è interessante osservare l'analisi comparativa realizzata con il metodo degli elementi finiti tra un blocco a 9 camere d'aria ed uno a 6 camere, mantenendo inalterate tra i 2 tutte le altre caratteristiche (dimensioni, porosità, umidità, ecc). Per una muratura da cm 17 di spessore si ottengono i seguenti valori di conduttanza: 9 camere C=1.245 W/mqK, 6 camere C=1.628 W/mqK.

LA GEOMETRIA ESTERNA: L'INCASTRO
Con il blocco "Trieste" si arriva all'eleminazione del ponte termico verticale, con "Kappa" si ottengono muri da 34 centimetri di spessore maggiormente legati da un punto di vista strutturale, con il "Grip" si arriva alla prima muratura in solo laterizio incastrata sia nel piano della muratura che in quello ortogonale. La sperimentazione su campioni di muro per la determinazione delle resistenze caratteristiche fk e fvko, secondo quanto previsto nel D.M. 20/11/87 per blocchi privi di giunto di malta verticale, autorizza l'adozione della muratura portante quale scelta strutturale, anche in zona sismica.

 
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